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ANCORA UN DURO COLPO AL MANDAMENTO DI BRANCACCIO

Martedì 23 maggio con l’operazione Bag della squadra mobile di Palermo si è assestato un altro duro colpo al mandamento mafioso di Brancaccio. Undici persone sono finite in carcere, una ai domiciliari, quattro con obbligo di dimora, una irreperibile.

L’indagine è la prosecuzione di altre due operazioni, Tentacoli 1 e 2, avviate dal 2018 nel mandamento di Brancaccio, e che nel maggio dello scorso anno avevano già portato in carcere 31 persone.

In tutti questi blitz era emersa la stretta collaborazione fra vari mandamenti della città nell’organizzare il traffico di droga.  Infatti, nella gestione di questo lucroso affare nelle varie piazze della città, le famiglie di Porta Nuova, Tommaso Natale e Brancaccio non si erano fatto scrupolo di infrangere la rigida regola di Cosa Nostra che impone l’obbligo di non sconfinare in territori di competenza altrui. Come dire che prima di tutto vengono gli affari, e che riempire le casse dei clan è una priorità essenziale.

Nell’inchiesta Bag in particolare, il legame si è stretto fra le famiglie di Borgo Vecchio e quelle di Porta Nuova, così come nelle intercettazioni viene affermato da alcuni degli affiliati.

In tutt’e tre le inchieste un ruolo rilevante è stato ricoperto dai Marsalone, da sempre interessati alle vicende di droga. Appartenenti alla famiglia di Santa Maria di Gesù, ultimamente si sono avvicinati a quella di Palermo Centro (https://gioburgio.wordpress.com/2022/12/).

L’operazione Bag ha poi confermato un altro dato ormai costante nelle varie retate antidroga degli ultimi anni: le sostanze stupefacenti provengono dalla Calabria e dalla Campania. ‘Ndrangheta e camorra, infatti, da diverso tempo gestiscono in grande il traffico delle droghe, smerciandole in tutt’Italia e all’estero. Cosa Nostra si limita, invece, al controllo della vendita in Sicilia.

Tra i vari colloqui intercettati colpisce quello in cui Giuseppe Giuliano, personaggio di spicco di questa indagine, confessa l’ostinazione a delinquere, quasi un suo convincimento “esistenziale”. “È la mia vita – dice – Io se non faccio questa vita muoio, mi vado a prendere una pistola e mi sparo. O me ne vado da Palermo”.

Altro episodio registrato è il duro e spietato raid compiuto a Carini da un “picciotto” che aveva urgente bisogno di riscuotere il pagamento di una partita di droga da un cliente: armato di una “cazzottiera” ha violentemente colpito l’uomo alla presenza del figlio piccolo.

Giovanni Burgio

Palermo 3 giugno 2023