L’IMPORTANTE MANDAMENTO DI RESUTTANA

Fondamentale la figura di Salvatore Genova

Appena uscito dal carcere nel marzo 2019 Salvatore “Salvo” Genova, detto Vanchiteddu, sarebbe ritornato ad essere l’incontrastato capo del mandamento Resuttana di Palermo. Tanto che uno degli affiliati alla cosca lo avrebbe definito “Il tutto”.

Affari, estorsioni, relazioni con gli altri boss, dovevano necessariamente essere approvati e consentiti dall’uomo che sembra avere avuto un ruolo importante dopo la riunione della Commissione nel 2018.

Sono tre le riunioni, due nel 2020 e una nel 2021, in cui sarebbe stato presente assieme ad altri importanti esponenti di alcuni mandamenti. Giuseppe Greco “Il senatore” di Brancaccio-Ciaculli, Michele Micalizzi di San Lorenzo, Giovanni Giordano uomo di fiducia di Giancarlo Seidita della Noce, Pietro Tumminia di Altarello, avrebbero preso parte a questi importanti consessi in cui si sarebbero affrontati alcuni nodi da sciogliere.

Insomma, non solo nella parte ovest della città Genova avrebbe avuto il controllo assoluto del territorio, ma anche in altre zone di Palermo avrebbe esercitato il suo potere e la sua influenza.

Nel blitz “Resurrezione” che lunedì 10 luglio 2023 ha portato in carcere 16 persone e due ai domiciliari c’è soprattutto l’economia sommersa, quella controllata da Cosa Nostra, che viene fuori con tutta la sua forza. Ci sarebbero due pollerie interamente finanziate da capitali mafiosi, imprese funebri che devono corrispondere il consueto “obolo” agli uomini d’onore, titolari di esercizi commerciali che chiedono il permesso di aprire.

D’altro canto, però, ci sono pure imprenditori edili come Carmelo Meola che non solo resistono ai soprusi ma denunciano, e una titolare d’impresa che fa aspettare a lungo i mafiosi e che alla fine non si presenta.

E sempre a proposito di economia, ancora una volta queste retate registrano la rigida ripartizione territoriale, metro dopo metro, fra famiglie e mandamenti. È bene sapere infatti che se la via Libertà ricade nel mandamento di Resuttana, i marciapiedi a pochissima distanza di via Gaetano Daita ricadono sotto l’egida della famiglia del Borgo Vecchio, mandamento di Porta Nuova.

Nell’inchiesta sono stati coinvolti pure due esponenti delle professioni: un commercialista e un notaio. Il commercialista in particolare avrebbe avuto un ruolo di primo piano negli affari del mandamento.

Braccio destro di Genova nel condurre il clan sarebbe stato Sergio Giannusa.

Giovanni Burgio

9.8.2023

Pubblicato il agosto 9, 2023, in antimafia, MAFIA con tag , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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